mercoledì 11 giugno 2008

La Montecarlo dei Caraibi


Cuba, definita la Montecarlo dei Carabi e da Cristoforo Colombo “la terra più bella che occhio umano abbia mai visto”, è una grande realtà dei Tropici. Un’isola giovane dove molte cose sono ormai cambiate e lo stesso turismo non ha più nulla a che vedere con quello praticato prima del 1959 dove prevaleva il gioco, il fumo e la prostituzione.



Dopo decenni di privazioni i cubani possono acquistare computer, cellulari, dvd, forni a micro-onde e navigare in internet. Il popolo cubano pur vivendo con poco, circa 400 pesos che valgono appena 15 euro al mese, affronta il proprio destino con grande dignità, vivendo questa condizione con impareggiabile serenità. Tra le viuzze ci si imbatte spesso in gente che canta e balla con un volto sempre sorridente e le strade, specialmente quelle de l’Avana (la capitale), sono invase da pittoresche vetture anni Quaranta e Cinquanta, rari esemplari introvabili nel resto del mondo e divenute Patrimonio dell’Umanità.



La prima cosa che colpisce dell’Avana è la straordinaria mescolanza pacifica delle razze: s’incontrano spagnoli discendenti dai primi conquistadores; neri d’Africa già schiavi nelle piantagioni di tabacco e canna da zucchero; cinesi approdati tra ‘800 e il ‘900; americani rimasti dopo il ’56; europei che hanno trovato un diverso modo di vivere a dispetto dell’embargo cui è costretta l’isola dal 1960. Un mix di diversità sociali, di razze e naturalmente anche di religioni, dal cattolicesimo al protestantesimo fino alla pratica di riti magici africani che hanno dato origine ad un sincretismo noto, in tutto il Sud e Centro-America, con il nome di “santeria” ovvero culto dei santi.



A l’Avana coloniale, con le sue strade strette fiancheggiate da ville coloniali, si scopre la piazza della Cattedrale, le fortificazioni spagnole, la piazza dei Governatori con un esempio di barocco cubano. E poi ancora la Plaza de la Revoluciòn e la torre bianca con ai piedi la statua di Josè Mari considerato padre della patria. Interessante è vecchia città dichiarata dal governo cubano “Monumento nazionale”. Un altro capitolo estremamente interessante è la sanità che vanta uno dei migliori sistemi sanitari esistenti al mondo, nonostante la scarsa quantità di medicinali provocata dall’embargo. Un sistema di cure garantita gratuitamente a tutta la popolazione. Importante è anche l’istruzione. I cubani, anche se molto poveri, sono gente colta proprio perché la scolarizzazione è obbligatoria, nonostante al termine degli studi siano molti quelli che decidono di lavorare nelle piantagioni di tabacco, diffuse soprattutto nella rigogliosa provincia di Pinar del Rio, nel nord dell’isola. La mancanza di grossi investitori stranieri e la nazionalizzazione delle imprese ha evitato disastri ecologici prodotti dalla cementificazione delle coste e delle campagne. Nelle zone turistiche, i pochi e spettacolari alberghi costruiti sulle spiagge ancora incontaminate, sono delle vere oasi di relax.



La stessa Varadero, cittadina turistica per eccellenza, raggiungibile facilmente in auto da l’Avana somiglia molto alla Mondello estiva. Scoperta dal miliardario americano Dupont De Nemours nel 1925, vi costruì una spettacolare villa che fu costretto ad espropriare per volontà di Fidel Castro. Ma con il nuovo presidente cubano, Raul Castro, le cose cominciano a cambiare. Già la stessa pena di morte è stata commutata in condanna alla detenzione dai 30 anni in su, fino al carcere a vita. L’occidentalizzazione forzata del paese caraibico potrebbe essere uno degli effetti dell’uscita di scena di Fidel, qualora il fratello decidesse di intraprendere la via delle riforme in senso democratico e abbracciasse il verbo dell’economia di mercato.



Melinda Zacco

martedì 10 giugno 2008

in Namibia

Il silenzio, la solitudine, i gli infiniti spazi, gli animali selvaggi, il deserto più antico del pianeta, in una terra dalle linde cittadine dall'architettura montana.
Non esiste un paese così aspro, arido ed inospitale come la Namibia. La vita è difficile anche per gli animali. Si rimane storditi di fronte al silenzio assoluto, agli immensi spazi, agli infiniti paesaggi, il paese offre emozioni fra le più intense. Ogni giorno vivrete un'esperienza unica, difficile da raccontare senza cadere nel banale racconto di continue bellezze e sorprendenti emozioni. Dalle antiche dune del deserto del Namib, vellutatamente rosate e dalle forme sempre diverse. Dall'incredibile oasi delle cascate Epupa, in cui vivono gli ultimi popoli nomadi, gli Himba dipinti di ocra. Alle fredde e nebbiose coste della Skeleton, dove decine di relitti d' imbarcazioni giacciono inanimate sulle rive dell'oceano, fagocitate dalla sabbia del deserto. Vivrete l'emozionante esperienza di vedere una concentrazione di animali ad abbeverarsi tutti assieme nell'immenso e arido parco faunistico dell'Etosha. Campeggiare al suo interno vi farà vivere a diretto contatto con la natura, e vi ritroverete a rincorrere gli sciacalli che furbescamente vi hanno derubato. Arriverete a Cape Cross dove vive una colonia di ben 100,000 otarie. Godrete della vista dello spettacolare Fish River Canyon, secondo per dimensione dopo quello degli Stati uniti. Ad ogni tappa del viaggio resta il rimpianto di ciò che si è appena lasciato. Tutto è sorprendente, anche quello che sulla mappa sembra un semplice villaggio, nasconde un luogo magico, da scoprire. Viaggiare in autonomia è la cosa migliore, sarete voi a decidere i tempi e i luoghi da visitare. Vi troverete a seguire per decine di km tracce di animali, sperando di incontrare il felino da fotografare. Come bambini vi troverete a ruzzolare giù dalle dune del deserto, a guardare oltre l'infinito colore giallo ocra dell'impalpabile sabbia. Sarete proiettati nella ventosa Luderitz, sulla costa e vi sembrerà di essere in Germania. Percorrerete strade infinite in assoluta solitudine, senza incontrare essere vivente, solo il variare continuo del paesaggio vi terrà compagnia: dalle bianche distese del Sud, alla magia delle sinuose gialle curve del Namib, all'immobile grigia e nebbiosa pianura del Nord. Un paese africano che non è l'Africa, la Namibia è emozione pura, ricca di scenari straordinari.

(da un diario di viaggio)