martedì 23 settembre 2008

una teoria evolutiva del bene e del male


Marc D. Hauser, un biologo di Harvard, ha proposto la teoria secondo cui gli esseri umani nascono con una grammatica morale installata nei loro circuiti neurali dall’evoluzione.
In un suo nuovo libro, “Moral Minds”, sostiene che tale grammatica generi giudizi morali istantanei che, in parte a causa della rapidità delle decisioni che devono essere prese in situazioni di vita o di morte, sono inaccessibili alla mente cosciente.
Va detto che Hauser ha presentato la propria tesi come ipotesi ancora da provare. Di Marc D. Hauser è stato pubblicato in italiano il libro “Menti selvagge. Cosa veramente pensano gli animali” (Newton Compton, 2002).

Un articolo di Nicholas Wade è stato pubblicato sul sito del New York Times

martedì 16 settembre 2008

finale di partita

FINALE DI PARTITA

al Maestro Sergio Vacchi per il suo genetliaco

Sta svaporando
il futile ordito della vita.
E' tempo di verifiche e commiati
si salda il cerchio delle artiche pene,
di fugaci letizie, di perduti amori.
Fugge l'ora foriera di ricordi
come la salsa rena fra le dita,
come il garbato soffio del Grecale
che scompiglia il fogliame.


Fugge il mio turpe sangue, è già domani.
La dama si è sguarnita di pedine,
di stanchi volti a cui volevo bene
Cosa rimane nelle vuote mani ?
Solo versi patetici
macerati dal pianto,
solo il ciarpame della vana gloria
solo questo "finale di partita".

Siena, 7 marzo 1998

lunedì 1 settembre 2008

Il lavoro fa schifo


recensione di un Saggio di Cali Ressler e Jody Thompson
editrice Elliot -
prezzo € 16.50
Il lavoro non è un luogo fisico dove ci rechiamo ogni mattina, ma è ciò che facciamo. Sono le nostre idee, i nostri progetti.
Il lavoro non può essere la negazione della nostra vita. Questo libro esamina i motivi che rendono la maggior parte dei luoghi di lavoro poco funzionali e propone un metodo nuovo (e sorprendentemente efficace) per eliminare le false convinzioni che impediscono di sviluppare appieno le potenzialità del lavoratore.
In un ufficio rivoluzionato il dipendente è pagato per la quantità di lavoro che produce, non per la porzione di vita che regala. Questa semplice idea contribuisce a sviluppare un personale più stimolato, concentrato, disciplinato e, soprattutto, soddisfatto.
Ormai il concetto tradizionale di lavoro (36/40 ore settimanali, lunedì¬-venerdì, 9-17) è¨ superato. Vediamo persone inadeguate alle loro mansioni che vengono promosse solo perchè arrivano prima e si trattengono più a lungo di tutti gli altri alla loro postazione. Partecipiamo a lunghissime, e molto spesso inutili, riunioni dove sopportiamo colleghi che pongono domande insulse solo per sottolineare la loro presenza.
Viviamo nella cosiddetta Era dell’Informazione, della tecnologia che avvicina le persone, ma nella sostanza la natura del posto di lavoro, gli orari e la presenza obbligata dietro una scrivania non sono cambiati dall’Era Industriale, quando la catena di montaggio esigeva la presenza fisica dell’operaio.
Non è¨ necessario che lavoratori e aziende stravolgano la propria natura per attuare questa rivoluzione: basta cambiare modo di lavorare.
(recensione tratta dal sito Qlibri)

***

In breve il libro espone i risultati di un esperimento realizzato in alcni ambienti di lavoro (pubblci e privati) negli USA. Le ricercatrici hanno introdotto il lavoro senza obblighi di orario. Ad ognuno viene dato un incarico e il lavoratore può svolgerlo dove e negli orari a lui più graditi , rispettando comunque i tempi di consegna. Nessun obbligo di presenza , nessuno badge, nessuna firma, nessun controllo sulla presenza. Risultato? La produttività è aumentata ovunque si sia realizzato questo esperimento!

pippo vinci