giovedì 11 ottobre 2012

P R O M E T H E U S. Ridley Scott



una immagine del film
“Non c’è niente nel deserto e nessuno ha bisogno di niente”


Un’immensa cascata, la forza impetuosa purificatrice nettante dell’acqua, il bianco assoluto abbagliante.
Il primo fotogramma è il cuore magico e il messaggio ideologico del film.
La telecamera zoomma su un Uomo immenso, anch’egli candido, lo sguardo fisso su una chiara astronave che si solleva lentamente. L’Uomo beve da una sfera un liquido rosso luccicante. Quindi sullo schermo appare la via che il liquido percorre all’interno del corpo dell’UOMO.
Ciò che viene distrutto per primo: l’elica del D N A
Infine ogni parte interna del suo corpo va in pezzi. Morente, l’UOMO precipita nelle acque turbolente della cascata.
E’ il PRIMO UOMO

Distrutto da Quelli che l’hanno creato. Nessuna etica, nessuno scopo. Solo odio. O altro?
L’intreccio filmico muove dal ritrovamento, in siti assolutamente distanti tra loro e nello spazio e nel tempo, di iscrizioni rupestri: ritraggono uomini enormi a braccia levate verso piccole sfere. “I Padri dell’Umanità ci stanno chiamando. Vogliono che andiamo da loro”.
La fede nell’esistenza di Dio Creatore o l’alternativa scientifica della teoria darwiniana vengono negate in toto.
Un anziano magnate appassionato di …sapere.. o ... di immortalità, appronta un’astronave di specialisti.
L’equipaggio conta 17 esperti.
Oltre ad un Robot.
Questi, unico desto, trascorre il tempo del lungo viaggio imparando le lingue e assimilando dalla tv i comportamenti umani. Un clone desideroso di umanità?!?!
Il film rimanda spesso a citazioni già viste in Blade Runner: nella stessa maniera é proprio al Robot/Replicante, riproduzione perfetta e perfezionata dell’essere umano, ancorché priva –“purificata” e al di sopra- delle debolezze dei sentimenti e delle emozioni, che vengono affidati  e l’intervento salvifico finale del superstite e le più intense e significative frasi del film:

“Gli esseri umani si sentono al sicuro solo se interagiscono con i loro simili”

“Il respiro…una fiamma contenuta. Dispensa calore per tutti i viventi,  regala energia ai meritevoli”.

Per il resto, purtroppo il film non cela il declino dell’ormai annoso Ridley Scott, insieme al momento personale davvero difficile.
L’interpretazione etica proposta potrebbe essere duplice:
Positiva - I Creatori decidono di distruggere la propria Creatura Uomo, perché troppo perfetta, più capace e superiore di essi stessi.
Negativa - La fame di conoscenza di ulissiana memoria porta alla dannazione, sua inevitabile conseguenza.
Oppure, un suggerimento/monito a tutti noi:

Non permettiamo che la Terra degli Uomini divenga questo:
Non c’è niente nel deserto e nessuno ha bisogno di niente”

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