sabato 24 novembre 2012

Il mendicante d'amore

Ore 15.30 ritorno a casa dal lavoro morta stremata sconnessa fusa
Due i desideri, gli ultimi prima del mio ormai inevitabile imminente decesso: fame + pisolo
A falcate mosse da un corpo inerte sospinto da …boh! tento di guadagnare il portone
Ma eccolo, mi si para davanti: sui trenta ben vestito non male, mi sembra  
I miei occhi sono  resi quasi ciechi da computer fame sonno per cui ..nessuna certezza
Con voce educata mi ferma: Scusi…
D’istinto apro la borsa in cerca del portafoglio: pure n’assegno gli farei, basta che mi lascia fare quei due passi che mi separano da casa….
“No, non voglio soldi -fa lievemente offeso ma con grande dolcezza- Le spiego: la mia compagna mi ha lasciato e da dieci mesi  non faccio l’amore con una donna….”
Sarà l’immensa stanchezza, ho le allucinazioni uditive..
Mi guarda sincero supplichevole speranzoso…
…. é VERO quello che ho sentito…non ci posso credere… 
Una tumpulata NO, uno sputo NO, un calcio nelle palle NO ! ! !
Provo solo una grande pena
Balbetto una cosa tipo: Mi dispiace, non posso aiutarti
E infine il portone è mio

1 commento:

Gu.Gu. ha detto...

better late than never...Thank You Editor!