lunedì 31 dicembre 2012

l'isola del tramonto

Talvolta ti inseguo
Luminoso e caldo tramonto di Isola
Conquisto, stanco, il contatto!
Ma è solo vetro, lucido,
Trasparente,
Pure lucente:
Mi specchio lo stesso in te
E con lo sguardo...
Ti accompagno oltre
Per cogliere subito l'alba

di ninni picone

tutte le poesie di ninni picone

lunedì 24 dicembre 2012

a tavula è trazzera


A tavula è trazzera, amicu caru,

cantava l’orbu sutta ‘n ped’i ficu,

si poi ti voli beni ‘u tavirnaru

la fama è fatta cùrcati ti dicu.

Pi tia c’è sempri postu e, paru paru,

ti criscinu l’amici e li viddicu.

Nta sta trazzera scotula li ‘mbrogghi:

li megliu çiuri a tavula ti cogghi.

 Pino Correnti

traduzione

la tavola e come una trazzera, amico caro
cantava il cieco sotto un albero di fico,
e poi l’oste ti vuole bene
ti sei fatto la fama ed ora ti dico che puoi coricarti
per te c’è sempre posto ed insieme
aumentano gli amici e ti cresce l’ombellico (?)
in questa trazzera rimuovi gli intrighi
che a talola si raccolgono i fiori migliori


pino correnti
Pino Correnti, nato a Riposto (CT) nel 1925, è scrittore ed enogastronomo, storico della cucina siciliana e mediterranea, e presidente onorario dell’Unione regionale cuochi siciliani. Il suo "Il libro d’oro della cucina e dei vini di Sicilia", una sorta di bibbia gastronomica, è in auge dal 1976, data della sua prima edizione. Negli ultimi anni, Correnti si è dedicato alla ricerca e alla riproposta delle pietanze da lui definite “autenticamente afrodisiache”. Oggi si occupa principalmente della divulgazione nel mondo dell’alta cucina di Sicilia.

sabato 15 dicembre 2012

Pollo aggrassato chi patati


Alla fine degli anni sessanta, si mangiava un pollo speciale, aveva le carni sode e un odore molto buono, poi io ero particolarmente “maliabituata” perché mio padre avendo avuto anche un allevamento di polli, chiddi pa famiglia li faceva razzolare ‘menzzu u tirrenu e li nutriva cu furmintuni che integrava con i resti della tavola.
La nonna Lilì, nei pomeriggi estivi passava il tempo a sminuzzare bucce di muluni d’acqua e appena finiva chiamava i polli emettendo un suono gutturale parecchio inquietante.
E mentre nonna si occupava dei nostri polli, u “Zu Petru” e u “Zu Fifì”, uomini senza età, si occupavano del pollaio.
U zu Petru, era tanto innamorato di questo lavoro e dei polli che mi proibiva di entrare nei pollai, sennò i polli si scantavanu e ci vinìa na pasturedda, io che adoravo relazionarmi con gli animali subivo questo divieto ma quando, “A las cinco de la tarde” u zu Petru e u zu Fifì se ne andavano, io, mi precipitavo a giocare dentro il pollaio e a parlare delle mie storie ai polli.
Un giorno u Zu Petru, custode e giustiziere di polli, mi scoprì, ma questa è un’altra storia e non fa per niente ridere…
Anche io avevo il mio ruolo nella gestione del pollaio, poco meno che cinquenne, timida ma molto interessata e anticchia mafiusedda, curavo gli affari di famiglia, facendo fare a mio padre malefiure spaziali, un giorno mentre si faceva la pesa dei polli che vendeva, con fare sornione e pensando di non essere vista, stacciuta come ero poggiai il mio “esile” piedino sulla basculla al fine di aumentarne il peso, un’altra volta pensavo di tagliare le ruote di un camion perché con una manovra sbagliata aveva divelto il cancello, insomma se avessi continuato ad essere così, avrei potuto intraprendere la carriera politica, ma per fortuna col tempo mi sono aggrizzata.
Ma andiamo al nostro pollo aggrassato chi patati, se no scrivo anche di Cioncalotta.
Lo so divago, ma sono fatta così, quando scrivo comincio a cuntari i cosi dai tempi di Adamo ed Eva.
È quando parlo che sto zitta…

POLLO AGGRASSATO CHI PATATI PER 4 PERSONE

Ingredienti:
  • Un pollo tagliato a pezzi
  • 1 kg di patate
  • 2 grosse cipolle rosa
  • 5 spicchi d’aglio
  • 4 pomodori
  • Alloro
  • Un bicchiere di vino
  • Rosmarino
  • Un pezzetto piccolissimo di cannella a stecca
  • Un chiodo di garofano
  • Un chicco di pepe garofanato
  • Acqua la quantità dipende se piace più o meno asciutto
  • Olio q.b.
  • Sale e pepe

PROCEDIMENTO:
in un tegame metto circa un litro di acqua con una foglia di alloro, qualche ago di rosmarino, il pezzetto di cannella, il pepe garofanato e il chiodo di garofano, la faccio andare sul fuoco a fiamma bassa, così comincia ad estrarre i profumi degli aromi.
Fatto questo mi accingo a soffriggere l’aglio in una padella di alluminio, appena rosolato lo tolgo dall’olio e metto a soffriggere i pezzi pollo con qualche ago di rosmarino e una foglia di alloro, ed intanto pulisco e taglio a pezzettoni le patate,sbuccio la cipolla e la taglio nel senso della lunghezza, e riduco il pomodoro in piccoli pezzi.
Man mano che il pollo risulta ben rosolato in tutte le sue parti, lo salo e lo metto nel tegame con gli aromi che lentamente procede con la cottura.
Appena finisco col pollo passo a rosolare le patate sempre nello stesso olio e con una fiamma adeguata per non far bruciare l’olio, le patate appena pronte, le salo e le metto da parte a sgocciolare l’olio in eccesso.
Sempre nello stesso olio metto a rosolare, con una fiamma ancora più dolce la cipolla e qui metto subito il sale e un coperchio in modo che la cipolla si cuocia con la sua stessa acqua di vegetazione.
Appena la cipolla diventa trasparente, alzo la fiamma e sfumo con il vino e aggiungo il pomodoro aggiusto di sale e pepe e lascio cuore per circa un quarto d’ora.
Dopo di che l’aggiungo al pollo che intanto procede con la cottura, appena il pollo comincia a dare segni di cottura aggiungo le patate e lascio insaporire finché anche le patate non arrivino ad essere cotte.
Inutile dire che con il sugo di questo pollo ci si possono condire i bucatini o gli spaghetti.

antonella gullo