mercoledì 4 dicembre 2013

la violenza del Papero Muto. parte II

Se l'occhio non si esercita, non vede. Se la pelle non tocca, non sa. Se l'uomo non immagina, si spegne
Ciascuno cresce solo se sognato”.

COMUNICAZIONE Dal latino cum – munus “raccogliere regali, è il processo bi o pluri-direzionale che presuppone la partecipazione attiva nell’esprimersi e al contempo nell’ascoltare, connessa alla creatività e alla crescita personale.

In questa società d'ammucchiata selvaggia occorre non trattenere il proprio essere naturale.Gli anni passano, i propri difetti aumentano e quelli degli altri diminuiscono sempre. Chissà..... bisognerebbe capire come si fa a non sapere mai quando fermare il proprio spirito o il proprio pensiero o il proprio istinto. Essere una persona utile, che tragedia..... e quando mai si é utili? Sopraffatto senza alcun potere di difesa, ora è troppo tardi. Fuori tempo massimo? fuori dal tempo/tempio?
Gran passo avanti per la vita! Il Libro delle Facce.Facce visibili, vere, inventate, datate, criptate dietro dipinti, foto, immagini, animali.Perché no brani musicali?? Non ancora, ma presto….
Il giudice ignoto e costrittore ha poteri esagerati in questa era di progresso inverso... per la mente libera. Fiero di avere capito il nulla, con altri suoni e segnali, infantile e curioso, solingo e fortemente ancorato all'irragionevolezza, protetto e seminvisibile dietro maschere e post e tag, il fb-amico nelle rete guarda cerca sbircia spia: reso ottuso il riflesso dei sensi, si giunge alla condanna di fb-dipendenza; l'istinto dell'incoscienza mentale completa l'opera. 
Sorprendimi! Spiazzami! Fai goals! Perché .."la ragione genera mostri". I facebukkiani/ Gli amicali.I potenziali distruttori della net-quiete, ancora non hanno trovato il loro spazio, tutto per intero.Il loro sottile spirito é emerso nei boati dei temporali o nei boati delle tempeste marine o nei boati delle esplosioni vulcaniche.....? E dove se no?
 
In un contesto altro e con altre maniere le misere dolcezze risuonerebbero nelle orecchie come l'abbattimento di un ecomostro. Su Fb no. Ogni frase è un gol per chi ci crede. Niente di particolare. Il mio intimo l’ho ucciso
La ragione tristemente e perennemente costruita ad uso e consumo di verità nascoste ma non svelate è come l'umanità che vorrebbe progredire ma non ci riesce e anzi va in devoluzione, leggi globalità.
Nel Kissànderland della rete tutto è vero e tutto è falso. Il nastro blu che registra l'inarrestabile corsa del tempo non ha funzioni di stop e tantomeno di rewind: conta solo play. Tutto quello che viene scritto per recuperare un piccolo ritaglio del tempo ha un valore esiguo ed effimero. Ma infinitamente grande, importante perché…VISIBILE a tutti, chissà a quanti, inimmaginabili!
 
La bilancia delle gravità che si accumulano  é troppo incerta nel suo lavoro di valutazione del reale peso, il valore che la bilancia del web-tempo non sa pesare. Il web-spazio, nemmeno lui! Catalizzato quel momento, le parole si accumulano e cercano di diventare una sfera stabile e non una bolla di sapone: impatto di corpi che volano in luoghi diversi e nella fantasia si incontrano/scontrano.
Passano le sensazioni ed esperien
ze di comprensione della vita, come disco rigido o un CD-ROM o chiavetta o memoria telefonica, più facile e sbrigativo, niente da decodificare, solo acquisire ed assimilare. Decodificare il linguaggio dell’interlocutore é non sempre facile.Se lo si vuole. Oppure anche NO !
 
Novella Arca di Noè, dove stanno tutti insieme nella grossa scialuppa di salvataggio. La mente può essere un'arca? E chi da salvare? Nel grande passo fblabirintico, il grado di leicità delle nostre fantasie lo stabiliamo noi. Il Fbamico é poliglotta e psicanalitico e labirintico e perverso e suadente e onnisciente e camaleontico e…Tiene in movimento tutte le funzioni del corpo, immobile no: é storia, é gioventù; i parametri che condizionano la vita sono aumentati, si sono miliardizzati.
 
Una volta il Tweet-cinguettio era solo dei passeri degli usignoli, delle capinere, dei canarini: oggi é anche degli asini, dei muli, dei facoceri; nessun lamento, solo la speranza di diventare un moderno cinguettatore.Inconsce paure fanno indietreggiare, suggeriscono di essere meno confidenziale e più scanzonato, libero dalle profondità e sempre leggero felice e dissacrante con gli altri.
 
La Fbpagina viene scelta come cosa da accompagnare e motivare e sostenere e indirizzare verso emozioni o sentimenti in continua evoluzione tragico-farsesca o commedio-bonaria o voglia di catturare la altrui fantasia e portarla in reconditi anfratti. Chi si accontenta gode e la costola del dio Adamo avrà ben goduto, madre dell'eternità, tecnico spaziale.

La fbpesca ha una rete a strascico a velocità non consentita, selvaggiamente: é consentito prendere in un sol colpo tutti i pesci. Occhio di falco nella mente e diritti con fortuna sulla preda,  se scappa, tenta e ritenta...... con altri.
Fino a riuscire a stringerla negli artigli..... per l'istinto di sopravvivenza. Può succedere che la fbpreda sia più scaltra, pazienza. 
D’altra parte le fbemozioni, irreale opzione salvifica: se affidate al cervello diventano fonte di disturbo della quiete epatico-ventrale. La somatizzazione potrebbe avere effetti di dolore fisico non voluti. 
 
I tempi di reazione a fbprovocazioni emotive non sono inutili per gli umani e non sono deleteri per la ragione. Preoccuparsi di non cedere la gioventù é un fbdiritto: si deve ammirare chi sa galleggiare.E mai andare in folle: si spreca la stessa benzina andando piano con la marcia ingranata

Il sorriso é una medicina fantastica e assumerne costantemente dosi da "istruzioni per l'uso" é una pratica più seria dello sport. Come andare sott'acqua. Oppure ballare

Chissà se i dinosauri avevano tutti i problemi che ci hanno lasciato
Oscuria
 



giovedì 21 novembre 2013

La Violenza del Papero Muto. Parte I


La logica ti può portare da A a B. L'immaginazione invece ti può portare ovunque. Albert Einstein

Meno le persone vogliono essere al lavoro, tanto più vogliono stare su Facebook”.

Da qualche tempo appaiono nuovi lemmi nel lessico della lingua italiana: è la rivoluzione dell’avvento del Libro delle Facce e del suo successo planetario.
Se, per dirla con il Signor Zipf, “Il linguaggio si evolve secondo due direttrici: minimo sforzo, massima chiarezza” non stupiscono dunque i prestiti linguistici dalla lingua per antonomasia più breve e chiara: l’inglese
Ed ecco comparire “taggare:identificare un oggetto (foto, notizia, link)  con delle etichette (tag)  Grazie ad internet gli utenti diventano “partecipi” della rete; taggare una persona su Fb: testimoniare la presenza di un utente, scelto tra i propri contatti, in una foto o in un link.
Essere partecipi, prendere parte, testimoniare la propria presenza.

E ancora: “Postare” 
Dai significati tradizionali – ed accertati da lunga pezza nella lingua italiana - quali
1.disporre, collocare al suo posto; detto di soldati, artiglierie etc.  
2.  prendere posto in un luogo
3. appostarsi, nascondersi per ascoltare, osservare, spiare.
nella comunicazione in rete “postare” (ingl. post, ‘posta’) diviene: messaggio inviato a un gruppo di discussione in Internet.
Per dirla con Davide Licordari  (Social Media Strategist)

Gli alchimisti del terzo millennio non vogliono più trasformare il fango in oro, bensì cercano di fare il più alto numero di “LIKE” sui propri post di Fb (o di ReTwet su Twitter). Migliorare la propria pagina Fb è possibile: occorre sensibilità nei confronti delle persone. Indicazioni statistiche per una strategia Fb ottimizzata:
- Pubblicate immagini: ottengono il 53% in più di “likes, il 104% in più di commenti e l’84% in di click-through rispetto agli altri contenuti pubblicati su Fb.
La foto deve avere un senso, essere d’impatto, ottimizzata per Fb (come grandezza) e di qualità medio-alta; l’Edge Rank che regola la visibilità su Fb considera le foto molto meglio rispetto al resto.
- Post brevi: i post con meno di 80 caratteri di testo generano il 66% in più di engagement. La gente non ha voglia di leggere, tanto meno su Fb: cerca la frase semplice, diretta, a effetto.
- Pubblicate nel primo pomeriggio: il picco di attività su Fb arriva alle 15.
- Mercoledì: il giorno in cui gli utenti Fb sono più attivi. Voglia di evasione da metà settimana?
Postate poco/ postate bene: meglio pubblicare 1 volta al giorno, ma che sia un contenuto davvero interessante, che dia un valore aggiunto agli utenti”.

E inoltre, post da completare, in cui vengano poste delle domande…in una parola, aperti….
Pertanto “Essere partecipi, prendere parte, testimoniare la propria presenza” Ci sono, quindi “sono”.
E inoltre “collocare al suo posto, prendere posto in un luogo, appostarsi, nascondersi per ascoltare, osservare, spiare. Inviare un messaggio ad un gruppo”
E ancora “Fare il più alto numero di “LIKE” sui propri post di Fb”
Bell’esempio di creazione innovazione della comunicazione.

L’urlo del papero muto è alquanto più sordo di ogni altro di munch-memoria: posto di fronte all’imperativo tassativo della globalità/evoluzione (involuzione?) del partecipare prendere parte testimoniare se stesso, trovare il “suo”posto, venire confermato nella propria essenza/esistenza, forse anche nascondersi, il piacere di spiare senza esser visto (Baudelaire docet!) inviare messaggi e soprattutto ottenere il più alto numero di”LIKE” possibili…..

E’ indubbio: la comunicazione nella modernità é ”altra”: il papero diviene muto e sordo, lontano anonimo alieno da gesti e sguardi, cieco e alla vista celato; sola presente di fronte a lui, una tastiera, e un file. Il desueto interlocutore destinario del mcluhan-messaggio scompare: nessun limite e/o barriera a contenere contenuto e forma. Ogni cosa può esser detta, o fatta.
In nome del popolo fbucchiano l’obiettivo principe è “piacere
Un papero che fantastica senza ragione. La follia era cosa molto più seria una volta. Non ci può essere giudizio, siamo fortunati. 
Oscuria
 

lunedì 4 novembre 2013

fratelli, sorelle


A Sara

"Occorre esercitare l'arte di allentare la presa, pur continuando a ritenere cara la Vita e ad amarla"

Enzo Bianchi

La voce di donna ha il timbro limpido del canto e il profumo muschiato dei ruscelli di montagna, di quelli che scivolano saltando di sasso in sasso, compiendo minuscole curve nel piccolissimo letto d'acqua, inerpicandosi coraggiosi sulle pietre più grandi, accelerando spavaldi nelle discese, inoltrandosi audaci nell'umidità fitta e nel silenzio verde dei boschi alpini.

La voce di donna inattesa sbuca fuori dal cappuccio candido del saio colore della panna fresca, supera le luminose e leggere travature della chiesa si solleva tra le particelle dell'atmosfera attraversa le mansuete colline delle langhe, raggiunge la montagna e la valle del cuore degli uomini 

" Perchè ti rattristi, anima mia. Perché ti agiti in me? Spera in Dio. Io ancora potrò lodarlo".

La ripetizione della parola del mitznoor è lavoro di scavo, effetto di onde che si seguono nell’anima, libera la totalità e la potenza della parola divina contenuta nella Torah. La Storia non è la Memoria, ma la Parola. Piove, quando arriviamo

Accanto al monastero la piccola fontanella. L’acqua libera le emozioni, lascia fuoruscire spontanei i sentimenti

L’ albero nel prato verdissimo è vecchio, frondoso: sotto i suoi rami antichi, sediamo e discutiamo.
 Il Tempo diviene evento in cui l’alterità si dona, incontra l’altro, contiene la relazione, impegna la nostra umanità da cima a fondo: "Agape", l'amore di Dio si avvera solo attraverso l'amore dell'uomo.

Sediamo sulla terra, un’estensione di noi.Il viale lungo e diritto, interpuntato di grossi massi chiari conduce ad una minuscola chiesetta del XI secolo, quasi la Porziuncola, semplice e disadorna, altissimo il campanile si allunga a sfiorare il cielo: le campane chiamano il Signore

Come cervo assetato, il passo incerto e spesso fallace, l'Uomo percorre l' esilio della Terra, nella malinconia e nell'assenza. Sovente viene attratto da  idoli: il potere di fascinazione del Nulla
sperimenta il peccato, il male, la scoperta della Via della Morte, le lacrime esprimono la materialità della sua anima. E dunque occorre scegliere: la scelta é l'Amor Maior, il libero arbitrio, una conoscenza di sé più netta e realistica, sincera. Per via di conoscenza, provvidenza, liberazione, alleanza, troveremo la Via della Vita

“Insegnaci a contare i nostri giorni e giungeremo a un cuore sapiente”Salmo 98

La fiducia divenga centro spirituale: io non ho paura, io non temo la paura della paura: Tu sei con me. Dall’alleanza dei sensi, attraverso il cuore, sede della vita conscia, e i reni, dell'inconscio, si perviene all’intuizione di un significato: l’unità della persona modula il dualismo tra spirituale e materiale. Nulla di spirituale é possibile nell’uomo, se non nel corpo, e attraverso il corpo

La Luce ci porta a scorgere la nostra Ombra, ogni cosa è buona se accolta con rendimento di grazie, ma a patto di un lavoro di pulizia del proprio ego. Nel movimento avvolgente della polarità morte-vita, nella dimensione spazio-tempo del cadere e del rialzarsi, viene chiarita la fatica della creazione, imperativo l’obbligo dell’appropriazione e l'approfondimento della conoscenza di Dio.

La preghiera é la risposta dell’uomo alla parola di Dio, é parte di quel cerchio ermeneutico che dal bacio di Dio, arriva all’uomo e rimanda a Dio con la preghiera. Direttore d’orchestra, Dio convoca uomini e Natura per una sinfonia armonica di bellezza, un grande concerto . L’opera delle nostre mani divenga salda; la mortalità é limite, che però dà forma”

“Dio ha creato l’uomo, ha creato il tempo: nel tempo noi siamo, diveniamo, viviamo”

Sant’Agostino


“Frema il mare e quanto racchiude la terra e quanti l’abitano, applaudano i fiumi, acclamino i monti il Signore che viene per governare la terra”.

Nel sogno, il linguaggio del divenire

"Se così fosse, che viviamo solo una piccola parte della nostra vita, cosa succede al resto?"

 Oscuria

Post Scriptum dell’autrice: il pezzo ha fine qui, la mia esperienza continua
 

sabato 12 ottobre 2013

Sesso: un pensiero divergente

 "Il sesso é l'illusione dell' immortalità"
Sigmund Freud


E' una serata tranquilla, cena tra amici, pochi
Tutt'intorno  nel buio notturno risplendono le luci di Palazzo Reale, e le fiaccole sui muretti della terrazza del padrone di casa. Sereno piacevole scivola il vino, magnifici rosé "Aprile" e Draceno abbruzzese, gentile omaggio....;  il cibo é squisito
Ma ecco  "Voglio organizzare un corso di pornografia" L'intento dichiarato con voce chiara e tranquilla, come se niente fosse tipo passami il vino, rompe le particelle dell' atmosfera,  agita, risveglia attenzione e sensi di noi tutti

Lo guardo: il viso da un dipinto di Leonardo o Botticelli, lunghi capelli ondulati, l'incarnato bianchissimo di porcellana, occhi verdazzurri liquidi, naso piccolo, bocca ben disegnata."La causa della sofferenza e della depressione del mondo moderno é che si fa poco sesso, e anche brutto"

Da lì inizia a pennellare la crisi del maschio moderno, fiaccato da tanta aggressività prima ad opera delle femministe "Lesbiche arraggiate con un solo desiderio: tagliarcelo!, poi dall'evoluzione/involuzione della donna così com'é adesso.
Mentre la donna é perfetta, magnifica, intera nella sua dualità omogenea di XX, il maschio moderno, poveretto!,  ha sì ben attivato la sua componenate X e difatti sa essere tenero - capisce la donna -buon padre,  di contro però ha svalutato e perduto la sua Y, in altri termini non sa più essere Uomo, virile, a volte anche rude, ma di certo roccia rassicurante
Le donne non lo ammettono, ma lo vogliono così.....


E' crollato, e molto, l' interesse verso la donna, troppo spavalda e seduttiva: lei gli ha rubato il ruolo, e la parte di maschio predatore, riducendolo a mortificata ambigua preda. Gli unici rimasti a fare complimenti alle donne, per strada,  sono i grezzoni.
Ma benvenuti i complimenti volgari, tipo "tifareiunpigiamino...." etc etc
Conclusione: gli uomini non guardano più le donnecon gli occhi da maschio: questi sono diventati privilegio e caratteristica del viso delle donne.Se queste soffrono, neppure i maschietti se la passano meglio.

La ricerca spasmodica e unica possibile si riduce un sesso al quanto scadentuccio, più ridotto a ginnastica che legato alla sfera sensazional/emozionale.Sexual fast food
Con pochissima soddisfazione di tutti "Ma che dici?" intercala furibondo un altro "Se abbiamo dovuto fare l'occupazione nel '78 per poter fare sesso libero..???!!!"
E aggiunge, orgoglioso "Pensa che oggi io permetto alla mia compagna di stare sopra, figurati!"

"Già", replica quello tranquillo "Il miglior sesso, politicamente parlando, é con quelli di destra, anche se prediligono la posizione alla "missionaria"; quelli di sinistra, troppa testa, ti portano ai comizi e cortei, e basta"
Le urla  infuriano e crescono di tono, meravigliosa sinfonia del disaccordo.
Il viso dal quadro leonardesco-botticelliano non si turba
"Per la salvezza dell'umanità annichilita e depressa, occorre che i maschi tornino tali, e le femmine pure. E che si faccia buon sesso, con tanta fantasia, anche prendendo spunti e idee -per chi non le ha o é annoiato! sempre la stessa minestra!- dalla pornografia, dall'autoerotismo, dallo scambio di coppie: insomma, da qualsiasi parte.
Tutto fa brodo.
Buon sesso, fatto bene, fa bene all' Umanità"
Mentre le urla e gli improperi lo circondano, lui conclude imperturbabile pacifico:
" Lo so, il pensiero divergente é come  foruncolo sulle chiappe dell'umanità. Dà fastidio, e tanto, ma poi é quello che davvero cambia le cose. E la Storia".

Guglielmina Gunt

venerdì 2 agosto 2013

la Trazzera va al cinema : l'uomo d'acciaio

Per un adulto che è cresciuto con il mito di Nembo Kid, alias Superman, questo ultimo tentativo cinematografico di raccontare la vicenda di Kal El (nome kriptoniano del super eroe) è una vera delusione.

Cominciamo col dire che di Superman ne esistono due. Il primo creato dalla mente geniale di Jerry Siegel nel 1932, il secondo RIcreato da un altro mago dei comics, John Byrne, che, nel 1986 riscrisse parzialmente la storia del super eroe facendolo diventare più... americano e meno alieno. Ed è a questo Superman che il film si ispira.

Detto questo, il film, forse per andare incontro ai gusti del momento, si sviluppa principalmente raccontando una lotta intergalattica tra Superman e un manipolo di criminali kriptoniani (anch'essi dotati di superpoteri) sfuggiti alla distruzione del pianeta di origine. E nella lotta vengono distrutte intere città in modo catastrofico e (dicono) spettacolare.

Un po' confusa e pasticciata risulta invece la vicenda dell'alter ego di Superman, quel Clark Kent che , solo alla fine dle film, decide di diventare un giornalista del Daily Planet dove flirta con la bellissima collega Loise Lane. che, per la veità , nel fumetto è molto più bella che in questa finzione hollywoodiana.

Assente la fase giovanile di superman (super boy), assente il nemico terrestre di sempre , quel Lex Luthor che nel film è solo  un camionista che fa il bullo con le ragazze; ma superman (ancora non svelatosi al mondo) gli..... impala (di nascosto)  il TIR.

Sempre ai fini di un richiamo al botteghino, nel film hanno una parte importante le star Russel Crowe (Jor El , padre genetico di kar El) il cui ologramma appare continuamente al figlio per guidarlo in questo mondo; e Kevin Costner (Jonathan Kent, padre putativo dell'eroe di acciaio) che, in questa nuova versione, insegna a Clark ad utilizzare (con moderazione e senso del dovere ) i suoi superpoteri. Un uomo mite e giusto che insegna a Superman come fare.... Superman. E muore per questa nobile missione!

Altra  assenza clamorosa: la kriptonite, l'unico materiale che può uccidere l'uomo di acciaio (quella verde) o che può, semplicemente, fargli perdere i super poteri (quella rossa).

Chicca finale: sapete cosa significa la S stampata sul petto di Superman? Significa (in slang kriptoniano) ...Speranza!... ma fatemi il piacere!  

p.s. questa è la recensione di un nostalgico!

amedeo contino

domenica 28 luglio 2013

la Trazzera va al cinema: The Lone Ranger

A mio figlio Paolo: che sia capace di scegliere e amare


Il ragazzino porta una maschera. Indossa abiti da cowboy, impugna una  pistola. Affascinato, gira per il museo dedicato al Far West per  fermarsi davanti alla scena che ritrae Il Nobile Selvaggio: sullo sfondo monoliti rocciosi del deserto americano, un teepee e un vecchio indiano immobile che drizza minaccioso il tomahawk
"Arriva un tempo in cui un brav'uomo é costretto ad indossare una maschera", il movimento é solo delle labbra del pellerossa
Inizia così il racconto di Tonto, indiano comanchi: la sua mente si é spezzata e la sua vita é rimasta intrappolata nel perseguimento della vendetta e della distruzione di Wendigo, il Male
Unico compagno, un nero corvo imbalsamato come copricapo che egli nutre continuamente; sola vezzosa puntuale abitudine, il più antico scambio,  familiare ai pellerossa: il baratto.

Nella ricerca di un alleato alla missione di vendetta, tenta attraverso il baratto di resuscitare il capo dei ranger, grande guerriero, ma la sorte e la storia hanno scelto il fratello minore: Kimosabe, il fratello sbagliato
Indossata una maschera, questi diviene Lone Ranger
Ai due eroi, nella avventura di giustizia, si accompagna lo Spirito di Cavallo dell' Aldiqua, un bianco destriero che riporta indietro i morti alla vita, capace di volare e di stare in piedi su un ramo d'albero con tanto di cappello da cow boy sul capo.

"La Natura é veramente squilibrata"  si lascia sfuggire più volte Tonto
Come le lepri, da prede divenuti predatori, si trasformano in carnivori e divorano brandelli del coniglietto allo spiedo
E gli uomini  non sono da meno
Depredano le viscere della terra alla ricerca del prezioso argento, distruggono interi villaggi dei pellerossa -il vero eccidio americano- l'esercito  agli ordini dell'allora capitano Custer pervaso dall'esaltazione mistificata di "essere la Legge", Ciò che é Giusto

Tutta la Natura é violentata, e ha perso il suo armonioso equilibrio.Persino le rotaie della strada ferrata in costruzione per il trasporto del prezioso metallo si allungano nella carne della terra come una lunga ferita
Nel deserto vuoto, ad eccezione di gigantesche solitarie rocce altissime  antesignane dei futuri grattacieli, i nostri eroi, The Lone Ranger e Tonto, non vengono lasciati soli: a volte, come per miracolo, accade, che i più derelitti e reietti si alleino. Per la Vita.

Un'intera casa di tolleranza, guidata da Madame / splendida Helena Bonham Carter armata di gamba posticcia in avorio in cui nasconde un fucile, lotta insieme ai nativi americani e ai minatori cinesi
Corredata dall' atteso lieto fine,  ca va sans dire!,  magnifica trasposizione cinematografica del fumetto, la favola ecologica centra il bersaglio della piacevolezza che si addice ad una pellicola fresca  leggera "estiva": illude l'immaginazione, evocando un sonoro che rimbalza sui muri perimetrali, sotto il cielo stellato, con tanto di  gelato bomboniera o ghiacciolo all'arancia e magari una sigaretta... come nelle arene d'altri tempi ora scomparse.
Epperò con un monito importante, fortemente attuale: nel baratto tra l'orologio e i semi del corvo, vanno privilegiati questi ultimi perché...."Uccello non dice l'ora".

"Il Futuro é radioso, ed é appena dietro la curva"

A patto che

Oscuria

sabato 13 luglio 2013

i luoghi del raccontare

..

degli amici stanno organizzando due serate dove si leggeranno composizioni e poesie di chi vorrà partecipare (una sorta di salotto letterario)... mi hanno chiesto di partecipare, ho proposto due composizione che a quanto pare sono piaciute molto al direttore artistico che mi ha chiesto di leggerle entrambe,
tra queste "la dignitosità del dolore"  mi farebbe piacere avervi tra il pubblico......
grazie Antonella

la trazzera va al cinema

In questa rubrica vi offriamo alcume recensioni di film visti dai nostri collaboratori. Clicc sul titolo e leggi il loro giudizio. Tra parentsi l'autore della recensione
01. Quasi amici (p. limina) 19/03/12
02. This must be the place (oscuria) 8/06/12
03. Prometheus (oscuria) 11/10/12
04. La migliore offerta (oscuria) 21/01/13
05. Lincoln (a. contino) 28/01/13
06. Educazione siberiana (oscuria) 18/03/13

07. Viva la libertà (a.contino) 12/04/13
08. Lone Ranger  (oscuria) 28/07/13
09. L'uomo d'acciaio (a.contino) 02/08/13
10. Le mele di Adamo (Concetta) 10/10/13
11. Revenant (a contino) 11/03/16

venerdì 12 luglio 2013

un' insolita montagna molto alta

A SDA,
mio vettore mio mentore  mia guida
Tanto caro, nella mia Fantasia,  da tanto lontano e da tanto tempo 

"Soffio d'alito sul tuo orecchio, le labbra ti sfiorano il lobo 
un senso di brivido umido scuote la tua psiche.
E' amore? Dove lo conduci?
L'agnello sacrificale é maschio o femmina?
Attenti, l'orso inumano é in agguato"


C'era una volta un' insolita montagna molto alta, così alta che dominava gli altissimi monti intorno a lei
Curiosamente la neve non vi cadeva mai, neppure quando tutte le cime circostanti ne erano candidamente ricoperte. Un gruppo di  nuvole le facevano da corona, e non se ne allontanavano, circondandola in un affettuoso abbraccio.Per carattere e altitudine e nonostante la leggera vegetazione di piccoli fiori ed erbette mediche finissime, quasi una peluria rosa e verde, sarebbe sembrata disabitata
Non lo era
Celato a sguardi curiosi e invasivi, un cervo enorme, gli arti snelli e forti, le corna spesse e  inanellate, grandi occhi nocciola verdastro, la peluria del mantello di un lucido marrone dai riflessi d'oro brunito.
Immobile, invisibile, a volte  uno sbuffo dalle narici o un lampo nelle pupille orgogliose o il secco rumore dello zoccolo sul terreno tradiva la sua presenza.Nessun umano l'aveva mai scorto. A nessuno era dato di immaginarne l'esistenza.Era selvatico non era mai stato adomesticato: venire addomesticati instaura un legame forte con qualcuno, un'appartenenza che dura per sempre

C'era una volta una Zingara antica. Sui rami degli alberi del bosco aveva dimora. Attorno a lei, invisibile, nota a lei sola, volteggiava una Strega, minuscola, ma infinitamente potente. Le due donne unite per sempre dal cerchio magico della vita che insieme avevano più e più volte attraversato,compiuto gli stessi passi, amato identiche scelte,  osato le stesse altitudini. In illusioni e sogni, erano pari. Nella fiducia e nel rispetto si tenevano per mano e procedevano nel cammino lunghissimo attraverso i secoli.
La Zingara attingeva generosamente alla sua attitudine alla  predizione:  segni ricavati dalla maestosità immensa e generosa della Natura: dalle piante medicinali e velenose, ai sussurri e versi degli animali del bosco, su su fino agli astri e il Sole e le stelle tutte, raggomitolata vicino alla fiamma del suo fuoco chiamava il destino affinchè parlasse.

Non distante, in silenzio, la  Strega non la perdeva di vista mentre il suo cuore dubitava e i suoi occhi tradivano l'incertezza.Incerti erano persino i loro nomi: nell'infinito dipanarsi del Tempo nei secoli li avevano dimenticati

Il Re dei cervi non aveva un nome, nessuno glielo aveva mai dato. Non ce n'era bisogno, non andava né riconosciuto né distinto.Nomina nuda tenemus

Molti soli e molte lune avevano visto le sue pupille, a molti suoni aveva regolato il labirinto del suo orecchio, il suo mantello recava segni di cicatrici e calli, le sue corna inanellate spizzicature e intagli. Molto aveva lottato.Pure, aveva preservato l'istinto fanciullesco nel cuore: era libero, naturale, selvaggio
Sdegnato dai riprovevoli comportamenti degli Uomini e degli altri esseri viventi del Mondo Animale, sudditi asserviti, aveva abbandonato ogni compagnia branco consesso sociale, per ritrarsi in un luogo appartato, un nonluogo, un altrove utopico di Vita differente

Sebbene sia certa  l'infrangibilità del Diamante, la lucentezza per ventura potrebbe venire velata dalla polvere.Aveva scelto la solitudine.Curvava il capo verso il petto, per meglio indirizzare la fronte verso i soli suoi pensieri, chiudeva il cuore al mondo che lo circondava, così da poterlo orientare all'ascolto della sua sola anima.
Unici compagni, i fiori l'erba la montagna, il cielo e il vento, e le nuvole e i fulmini.Non era più giovane, lunghi anni della sua saggia vita aveva vissuto, ma non era abbastanza vecchio da smettere di provare desideri
E ricordi
Sapientemente selezionava questi ultimi, indirizzando il pensiero verso i più cari, quelli che narravano di bellezza, di ciò che con piacevolezza l'aveva colto e sorpreso, e attraversato il mantello scuro e spesso, lasciato segno e rimasto dentro, ben custodito nel forziere prezioso del suo coraggioso cuore. E suo per sempre.
Come la montagna, che adesso saliva, più su, sempre più su.I rumori e i falò degli uomini lo seguivano e si avvicinavano.Continuò a salire, fin sulla cima, insolitamente bianca, rotonda.Le nuvole lo circondarono: il loro abbraccio era fresco, pulito. Sul suo capo i fulmini si intrecciavano, mani accoglienti, privi di alcuno scoppio minaccioso.Volse lo sguardo ai monti alle valli, grattò con lo zoccolo la pietra liscia della cima
Aspettò il Vento

La Zingara e la  Strega salirono in cima alla montagna e guardarono il cielo: era ricolmo di stelle, quasi bianco da tante galassie: ammiccavano, sorridenti.Si sentirono davvero piccole, infinitamente, un sospiro, un alito quasi. Il Vento di quei giorni aveva spazzato ogni cosa, aveva reso tutto più leggero, limpido, vero
La Strega sorrise alla Zingara.
Attesero il Vento

Il Cielo stava sopra di loro. La Dimora dei Sogni. Il Prato azzurro delle Promesse Mantenute. Il Cielo. E null'altro.Il Vento del Nord li avvolse tutti, nella sua fresca folata un abbraccio amoroso e possente
Distrusse pareti e ostacoli, aprì un varco  un modo un sentiero le porte del percorso dentro il percorso possibile...un riscaldamento ...un cerchio...una musica... un "cercarsi" ...per  "trovarsi"..come vuole il cuore ....

Con un balzo, lo raggiunsero.Il Cervo e la Strega e la Zingara camminarono sempre, fianco a fianco
Non si incontrarono mai
La fantasia é luogo di grande salvezza dell'anima


mercoledì 22 maggio 2013

E' tutto dentro di me


A   E. M.

Mi appiattisco e mi svuoto: sono figlio bianco
E le parole scrivono sé stesse
Non c’é nulla di mio. Eppure é tutto dentro di me


Estratti da “Donne che corrono con i lupi”

“Lontano, a nord, i lupi raggiungevano le radure nel chiarore lunare, si impennavano e pregavano. Potevamo tutti abbeverarci alle stesse fonti,  senza paura.
Alle sedie e ai tavoli preferivo la terra, gli alberi e le caverne: là sentivo di potermi appoggiare alla guancia di Dio.
Ho avuto la fortuna di crescere nella Natura.
Dai fulmini seppi della subitaneità della morte e della evanescenza della vita. Una lupa uccise un suo cucciolo ferito a morte: insegnò la compassione dura, e la necessità di permettere alla morte di andare al morente. Dal solletico dei bruchi sul braccio imparai come la pelle può risvegliarsi e sentirsi viva. Arrampicandomi sulla cima degli alberi appresi come un giorno avrebbe potuto essere il sesso. Non ho dimenticato il canto di quei giorni: fame dell’anima, gioioso “ cante hondo”  canto profondo, parole che tornano a noi quando facciamo opera di rivendicazione con l’anima.
..
I grandi poteri mettono alla prova gli esseri umani per appurare se hanno già imparato a riconoscere la grandezza dell’anima in tutte le sue mutevoli forme: lo sposalizio con il selvaggio, la speranza per il futuro, l’energia che scorre, la passione creativa,  la piuma sul respiro di Dio.
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Il sentiero, le tracce che seguiamo, il Sé innato e selvaggio. Ci lanciamo nella foresta e corriamo forte, gli occhi che scrutano il terreno, le orecchie tese, cercando…Lupi e donne sono affini per natura, curiosi di sapere, possiedono grande forza e resistenza, sensibilità acuta spirito giocoso, grande devozione. Bersagli di coloro che vogliono ripulire i territori selvaggi e i luoghi selvaggi della psiche, sanno per istinto ciò che deve vivere e ciò che deve morire, quando allontanarsi e quando restare. La Donna Selvaggia.

Lei alleata guida modello maestra, non vedremo con due soli occhi ma con gli occhi dell’intuito, che é occhiuto. Siamo notte stellata: fissiamo il mondo con migliaia di occhi. La natura selvaggia incita gli esseri umani a restare multilingue: spediti nei linguaggi dei sogni, della passione, della poesia. Ha  l’odore del buon fango umido, è la zampa posteriore della volpe. E’  la voce che dice: “da questa parte”, è  la mente che ci pensa: noi siamo i pensieri che Lei pensa. 

Vive nella lacrima e nell’oceano. E’ dal futuro e dall’inizio dei tempi. Sta nel presente, dietro di noi, e davanti a noi, per il cammino. E’ nel futuro e torna indietro nel tempo per trovarci ora. Vive nel luogo in cui si fa il linguaggio. Vive di poesia e percussione e canto, di quarti di tono e note di passaggio, in una cantata, nei blues. E’ l’attimo che precede l’ispirazione che ci abbaglia. Vive in un luogo lontano che si apre un varco verso il nostro mondo.

E la voce selvaggia dentro, nel profondo,  sussurra
Resta qui abbastanza a lungo....resta qui abbastanza a lungo da far rinascere la speranza, da far cadere il tuo gelo terminale, da abbandonare le mezze verità e avanzare lentamente e  intagliare e conquistare un passaggio, resta abbastanza a lungo per diventare forte, tentare la prova che funzionerà, resta qui abbastanza a lungo da arrivare alla finitura, non importa in quanto tempo e con quale stile………..”

Dopo la guerra, quello che ci resta da vivere non può essere che dolce, molto dolce

martedì 7 maggio 2013

Carciofata 2013

 
le birre in ghiaccio
Nell'anno 480 a.c. nei pressi della cittadina di Himera, si svolse una cruenta battaglia che vedeva affrontarsi gli eserciti di Cartagine (attaccanti) ed un gruppo di fanti e cavalieri  che difendevano le città della Sicilia (attaccati)

La battaglia fu cruenta e sanguinosa , molti furono i caduti di  entrambi gli schieramenti, ma alla fine la spuntarono i Sicelioti. E sebbene siano passati quasi duemila e cinquecento anni, i resti di quella battaglia sono stati portati alla luce solo pochi anni fa. Quello che si è ritrovato è la dimostrazione di quanto sanguinoso fu  quello scontro.
la battaglia di Hymera (480 ac)

Dopo questo evento storico e devastante , la piana di Himera trascorse 2473 anni di sonnolenta pace. La vita scorse tranquilla, lontana dai luoghi dove si faceva la storia e dove, per questo, si moriva. Ma si diventava anche eroi.

E appunto, dopo 2473 anni, ossia nell'anno  1993 d.c. ecco che un'altro cruento avvenimento doveva sconvolgere la serenità e la opulenza di questi assolati luoghi.
In una sperduta contrada di questa estesa vallata dell'Imera, oggi denominata Garbinogara,  un giovane ed audace signorotto decise di interrompere la monotonia di quella esistenza. “La Valle - disse  - deve ritrovare i fasti , il terrore e la audacia che hanno nobilitato  queste terre 2473 anni fa".

Ma non fu una battaglia a far riemergere i fasti del passato, bensì una carciofata!

In un ameno e bianco casolare, Fefo de Garbi riuscì ad unire attorno alla stessa brace, una numerosa schiera di uomini, donne, cani e bambini, che, ignari di essere protagonisti di un evento storico, parteciparono  con entusiasmo e coraggio. Da allora si sono susseguite ben 20 edizioni ed il clamore provocato da questi eventi, ha oramai oscurato e ridicolizzato i fatti di 2 mila e 500 anni fa.

Il 6 maggio 2013, sì è svolta, appunto, la 20^ edizione della carciofata. Anche se gli archeologi non sono tutti concordi nel indicare il 1993 quale anno di inizio della kermesse. Ma la cynararcheologia (la branca della archeologia che si occupa di carciofate) non si è ancora dotata di moderni strumenti di indagine e le verità storiche sono ancora avvolte nel fumo delle 20 (o più) grigliate.

i dolci prima dei carciofi
Lo schema è quello classico. Dichiarare di organizzare una festicciuola per pochi intimi, per poi ,alla fine, trovarsi in mezzo ad una sterminata multitudine di invitati di ogni razza, di ogni provenienza, credo religioso, sesso , età. Inglesi, belgi, piemontesi, cerdesi, aliesi, cefaludensi collesanesi, magiari , panormiti, maltesi, valloni, drepanumensi e via dicendo. Una vera babele.

Le operazioni  iniziano di buon mattino, il campo di battaglia deve essere preparato con molta cura ed ogni particolare studiato alla perfezione. Nulla è  lasciato al caso. La nobildonna Bric de Spuches, complice e compagna di Fefo de Garbi, ha sempre voluto ed ottenuto che ogni carciofata  oscursse i fasti di quella precedente Un crescendo che condurrà inevitabilmente nel baratro della pazzia questi due infaticabili sognatori
I cani, per esempio, sono divisi in tre fasce. Quelli pericolosi in gabbia, quelli tranquilli in libertà, quelli imprevedibili e pavidi al guinzaglio.

Anche i bambini sono stati selezionati in modo da non creare disturbo. Si muovono in gruppo e in modo indipendente, scegliendo con autonomia cosa, quando e dove mangiare. Le mamme si mescolano tra di loro con abili spostamenti tra le linee e nessuno riesce ad individuare chi sia il figlio o la figlia di chi.

Molti adulti sono storici frequentatori di passate carciofate, ma i nuovi non devono sentirsi a disagio anche se tra i vecchi qualcuno tenta di screditare i presenti asserendo che i migliori sono rimasti a casa.Il sobillatore, subito individuato da orecchie (volutamente)  indiscrete, viene zittito con disonore. 

tappi e cicche
Nel bel mezzo della kermesse, arriva il menestrello che con la sua valigetta colma di giochi musicali vuole stupire gli ospiti i quali, conoscendo il musicista, hanno  snobbano il suo concerto che , come sempre, prevede un repertorio triste ed obsoleto.Solo Armo di Alia, mosso a pietà,  collabora con il musicista offrendo la sua voce ed il suo senso del ritmo.
Qualcuno, per non morire di noia, chiede addirittura l'inno di Mameli.

Il punto più alto della scorribanda musicale si raggiunge quando viene intonata la celebre Blowing in the wind che  coinvolge tutti ed in primo luogo l'unico che capisce veramente quello che canta. Il cavaliere maltese  Mark de Gozo.

E dopo 6 e forse 7 portate di salumi, formaggi, pasta, gattò di patate, carni e salsicce, ecco che arrivano i dolci a segnare l'inizio della fine delle ostilità. Ognuno tenta solo di ammirare, ma non mangiare i dolci a causa di evidenti e più che palesi problemi di linea, ma fortunatamente un saggio illuminato comunica che con quello che abbiamo già insaccato senza lamenti, il limite massimo di assimilazione metabolica è stato ampiamente superato e, caloria più  caloria meno, i dolci non provocheranno ulteriori danni . Il Titanic sta affondando, che sarà mai un cannolicchio di Campofelice di Roccella?

Puntualmente verso le 5 de la tarde arriva il momento meno atteso che, però, caratterizza la carciofata: i carciofi. C'è chi fa finta di gioire alla notizia. E scappa. Altri mostrano palese sdegno. I più millantano inesistenti allergie alla pietanza, e c'è  persino chi afferma di disconoscere il significato della stessa parola carciofata. E si allontana dai tavoli quatto quatto.

Ma i tentativi di evitare il carciofo bruciacchiato sono inutili. Il carciofo alla brace è un dovere cui nessun  può sottrarsi. Il prezzo da pagare è troppo alto: divieto di partecipazione alle future 8 edizioni.
Un prezzo troppo alto, insopportabile. Anche i carciofi vengono quindi divorati!

amedeo il dalmata




venerdì 12 aprile 2013

l a Trazzera va al cinema : viva la libertà

Toni Servillo
Spinto da amici, recensioni, tam tam e attacco serale di solitudine, decido di andare  a vedere questo nuovo film di Salvo Andò interpretato da Toni Servillo. Come si può intuire, non ero nelle migliori condizioni per essere obiettivo. 

Aggiungo che sono alquanto negativamente prevenuto sui film italiani ed americani, ed ecco che quello che scriverò su questa opera cinematografica puzza molto di inaffidabilità, lo confesso. Ma quello che segue è quello che penso io ( e temo solamente io) su questo orribile film. Chiaro?

Esordisco col dire che la trama è basata su un escamotage vecchio come la camminata  a piedi. Vi ricorse Plauto* , e rappresenta il filo conduttore del noto romanzo di Mark Twain Il principe e il povero, per citare solo gli esempi più clamorosi e noti. Parlo della “sostituzione della persona” un sosia che prende il posto del titolare, identico.

Servillo interpreta i due personaggi. Un politico di sinistra poco brillante ed in fase calante di popolarità (tipo Bersani) ed un fratello gemello, brillante professore, ma pazzo, imprevedibile e finto ebete (tipo Peter Sellers nel film "oltre il giardino").

Putrefacente anche l'immagine  di un partito di sinistra che non dice cose di sinistra (copyright Nanni Moretti).Insomma tutto visto e rivisto come lo spot televisivo del Cynar di Ernesto Calindri

Ridicola, infine, la figura di un flaccido uomo di mezza età (sempre Servillo) nella parte del tombeur de femmes. Giovani femmes.

Che dire poi dell'attore Servillo che ritiene di cambiare personaggio semplicemente dotandosi di un perenne ed ebete sorriso  sulle labbra? Assolutamente poco credibile. Che i voli di superman sembrano più realistici

E ancora: perché mai un partito dovrebbe riprendere forza e coraggio solo per la mutazione del carattere del suo leader che, però,  continua a dire (solo con più verve e simpatia) nulla immischiato con niente? 

I suoi discorsi sono, ora si, grintosi , ma eterei e inconcludenti. E quindi il successo dell'ebete è scontato solo grazie al confrnto con il vero politico che si presentava ai comizi stando praticamente muto o biascicando frasi , d'occasione solo per il funerale di un figlio. 
E non si capisce come una mummia del genere fosse diventato segretario del più grande partito di sinistra. Che pure il caro Bersani appare, in confronto, un  appassionato trascintore di folle!

Diciamo che il popolo di sinistra esce da questo film come un popolo di deficienti se prima dà la sua  fiducia ed i suoi voti ad una larva e poi ad un ebete! I sondaggi citati nel film dicono questo.

Esco dal cinema (insieme a spettatori entusiasti) ancora più convinto delle mie prevenzioni nei confronti dei film italiani. Per quelli americani aspetto conferme. 

p.s. il momento peggiore del film: quando l'ebete , finto politico, balla a piedi nudi con frau Merkel ipnotizzata (!?) dal fascino del sosia.
p.p.s il personagio più credibile ed azzeccato, : il segretario del politco, interpretato da un bravo Valerio Mastrandrea


* il termine sosia nasce poprio dal nome di un personaggio della commedia di Plauto "l'Anfitrione"

mercoledì 10 aprile 2013

Fiabe per adulti. Inediti da “Les Trois Mousquetaires”




“Les Trois Mousquetaires
Ai cari spumeggianti osti Gianfranco e Giovanni

Il était une fois.....
Palerme, France
Correva l'anno1625…

Narra Alexandre Dumas (père) come "Les Trois Mousquetaires", Porthos, Athos et Aramis,  fiaccati e très affligés  dalle fatiche di imboscate e duelli con le guardie del perfido Cardinale Richelieu, le spade incrostate di sangue, calzettoni e stivali ormai inesorabilmente uniti a piedi fiorentissimi di calli, le natiche arrossate e piagate dal lungo strusciarsi alle selle, olezzanti  da giorni dello stesso greve tanfo delle loro fide cavalcature, au couche de soleil decidono  di riposare e ristorarsi alla celebre Locande de Canà, in Rue Allorò, numerò...chaipa!
..
Trangugiando bocconi succulenti di stinco bien cuit, avec pommes de terres, innaffiati generosamente dell'eccellente vino per cui é nomata la tavernà, le membra si rilassano, obliati agguati e duelli, il sangue riprende la sua allegra circolazione, le risate si librano fragorose.
Tant'è che, ormai definitivamente e totalmente perso, labbra e baffi trasudanti sugo di maiale e rosse goutes d’elisir  le mousquetaire Porthos, si lancia in un excursus, altamente precisissimo, ancorché scientificamente dettagliato, de...l' Eterno Femminino!
..
Corpus Foeminae: un vero trattato
Fines mulieris: l'Opus Magna!
Si inizi dalla punta dei piedi, con precisione chirurgica, e con dovizia di particolari, considerato ogni seppur minimo centimetro di pelle, ogni perfezione e tutte le virtù-  si risalga su, sempre più su, attraverso curve, dune, anfratti, grotte, angoli, gole, faglie, promontori.
E' l'Elogium Maximum trionfalissimo del Chevalier, della beltà/bontà di Eva, e delle conseguenti, discendenti ma anche ascendenti,  felicità e piaceri di Adamo.
..
I fiumi di vino ingrossano, come nella stagione autunnale, e il giulivo oste Jean-François riempie calici privi di fondo mentre il tono del valente mousquetaire si fa sempre più alto....
Il brusio degli altri avventori è ormai definitivamente sopraffatto dal vocione ilare e tonante del buon Porthos, unico intercalare le risate fragorose dei compari mousquetaires:"Incroyable, la perfection de la rotondité des culs! Orbs da circum-navigare! Stringere il Ventooo!"
..
E gongolant ricarica: " Parbleu, et que l'on faut dire de la Magnificentia de les tettes?? Dune del deserto, ma sine ansia!, promontori-riparatori, e i capessolì aussi, parfois trois, ad abundantiam, sì tre aussi!!"
"Trois? Comme nous, sì?" intercala sommesso Athos
Epperò le bon Porthos non lo sente nemmeno, e prosegue passando -magno cum gaudio!- all'abbordaggio dell'ombelico, pregiata minuscola beltà :"Petit calicé de vin, esalta aroma  gusto e pourquoi pas?, anche gli occhi !"
..
Come sciame di api che si disperde nell'aria in primavera, il chiacchiericcio degli astanti mano a mano si spegne e - ogni orecchio é teso all'ascolto delle  Meraviglie descritte sans pause dal nostro Porthos alias Stupor-Mundi-Man! - Tace, tutto il  mondo
Imperterrito, ormai inesorabilmente lanciato nell' iperspazio mulieris, ça va sans dire, non s'accorge di alcunchè.
..
Va detto che, a ce point-là, il rubicondo oste Jean.François risoluto lo interrompe:
" Que caspite faites, plus pian, tout le monde Vous écoute, Vous vous n’etes pas adduné? Serait meillor que Vous vous arrétez , rétirez vous entre votre apartmonts, Messieurs les Chevaliers !"
..
Les Trois Mousquetaires, paonazz comò pomodors bien maturés, se levent gagliardes -avec quelque difficulté en vérité...-  et s'en van à lor stons, alterement sordì alle grida di protesta e gran rammarico dei restanti avventori :"Noooo, noooo, ancooooor!", ormai tout à fait catturati dallo "scibile sine fines"  del prode narratore-navigatore.
Oui, bien sur, un grande navigatore
Di tutti i mari
 ..