lunedì 21 gennaio 2013

La Migliore Offerta di Giuseppe Tornatore

-->
L’espandibilità dell’uomo moderno

Virgil Oldmann è un “umanopuzzle” omogeneo
Autentico modello di modernità, fobico, disgregato, mancante, alienato, afflitto da svariate paure e malattie conseguenti.
In lui, la fobia non cambia di segno per convertirsi in coscienza di una ricerca, dono e spinta ad aprire altre porte, tensione da cui discenderebbe apprensione ma anche fiducia.

Né coraggio né tolleranza né fede: solo, rifiuto delsi dipana nei secoli.diverso”
Per Virgil Oldmann nessuna ricerca o curiosità o piacere sta oltre l’orizzonte artistico: la vita sociale é un termine inarticolabile
L’ offerta del mondo conoscibile, messa a disposizione, perdura inaccettata.

L’ impossibilità di parametri condivisi, la forte esigenza di soggettivismo impera e, scena dopo scena, si rivela e si chiarisce dalla collezione di guanti sempre indossati, al servizio di piatti e bicchieri personali utilizzati al ristorante, dall’assenza di presenze umane nell’immensa casa museo, alla stanza segreta pinacoteca di ritratti femminili dei più prestigiosi pittori di ogni tempo.

Tantissime tele, tutte le donne amate dal protagonista
Se la relazione si sostiene sul sentire e sul sentimento, se l’altro é parte di un arco temporale che lo contiene e gli dà senso, il tempo dell’amore per Virgil si dipana nei secoli.
A volte, però, ciò che abbiamo dentro chiede e ha bisogno di diventare autentico: cogliere l’attimo, ma cogliere anche la storia di cui quell’attimo è un frammento.

Accade dunque che Virgil si innamori, di una donna che è il suo fronte/retro, l’immagine specchio, particolare e atavica ricerca identitaria.
Il recupero non poteva essere né rinviato o limitato: apparteniamo ad un mondo/modo più grande, apparteniamo all’altro, siamo l’altro
La riscoperta di un’identità unica e chiara deve ricomporsi con l’identità dell’altro: l’unica l’ultima chance di risveglio dal letargo in cui versiamo, per tornare alla vita reale.

All’iniziale perdita di orientamento, alla messa in crisi segue la coscienza dell’occasione di vita.
Il corto circuito emozionale, ancorché esistenziale, richiede memoria attinta al bagaglio artistico, e audacia
L’uomo è tale solo a partire da ciò che é.
Bellissima una delle ultime scene, in cui Virgil ruota su stesso, in forma di proposta rilettura del moderno Uomo Vitruviano

La nostra espandibilità é la ricostituzione di fili tessuti nel passato e che adesso chiedono di essere tessuti a mano



4 commenti:

Anonimo ha detto...

"La Migliore Offerta” di Giuseppe Tornatore"
1 commento - Mostra post originale
1 – 1 di 1

Anonimo Anonimo ha detto...

cara Oscuria, la tua è una bella ed interessante analisi psicologica del personaggio, ma del film non ci hai detto nulla. Solo chi lo ha visto può capire , apprezzare o condividere la tua "recensione". NUlla sulla trama, nulla sulla regia, nulla sulla interpretazione degli attori, sul ritmo narrativo, sulla ambientazione, sulla sceneggiatura, sulla scenografia, sulla colonna sonora ecc ecc. Insomma che recensione è? Potrebbe anche trattarsi della recensione ad un romanzo, un libro, un racconto. Cosa fa capire che hai visto un film?
Ma questo è il tuo stile ed io lo rispetto.
bacioni

Tipperary

Arra ha detto...

è un film che parla d'arte, d'amore,d'inganno,di tradimento,di sconfitta,di tragedia. E' un bel film dove il personaggio di virgil è ben raccontato da oscuria.

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con Tipperary, ottima analisi del personaggio ma se non avessi visto il film, riamato Tornatore non solo per l'abilità a distrarmi fino ad una fine scontata, goduto delle musica di Morricone, dell'interpretazione suberba di Geoffrey Rush, un thriller senza sangue dove la curiosità diventa ossessiva, dove il protagonista declama che l'ammirazione che nutre per le donne è pari al timore che ha sempre nutrito per loro e che in ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico...... beh forse leggendo questa recenzione non mi sarei fatta condizionare dall'amore verso il regista del mio film preferioto... Nuovo cinema paradiso......non sarei stata incentivata a vederlo.... comunque grazie Oscuria...

e.mereghetti

Oscuria ha detto...

"..in ogni falso si nasconde sempre qualcosa di autentico"...
Oppure:ogni autenticità cela sempre qualcosa di falso. Una rilettura possibile, e interessante.
Ancora:andare contro la propria natura conduce inevitabilmente alla follia (la fine di Virgil)
Oppure,la scena del pub a Praga, dove Virgil attende la donna amata:gli innumerevoli orologi segnano un tempo senza tempo, diluito fino a divenire negato.
In ogni caso, sono contenta che il pezzo,così come ho voluto raccontarlo, vi sia piaciuto.
Grazie