venerdì 1 giugno 2012

2002, la prima volta a Cuba (7)


Domenica 6 gennaio 2002 – settimo giorno

Il succo di canna fa schifo

Alle 8.30 ci alziamo. Ci sentiamo molto bene, tutto sommato abbiamo dormito con serenità.

Quindi le comodità del capitalismo sono inutili e costose. In casa c’è un tipo nero che somiglia molto a Mike Tyson. Però già dal nome fa meno paura : Candito. Deve essere il marito della padrona di casa. Fuori mi mostra una di quelle meravigliose macchine americane. E’ una Crysler del ’56. Pippo e Nadia chiedono se possono fare un giro. Candito li conduce in giro per il villaggio.

Poi Pippo osa e chiede a Candito se gliela può fare guidare e Candito lo accontenta. Diciamo che è meravigliosa anche se a guidarla ci vuole un po’ di pazienza. Per fare le curve bisogna girare il volante due incroci prima.

Per fare colazione, invece, si va in una specie di ospedale per bambini con cucina da campo all’aperto e si mangia cotognata di wayawa. Poi anche Pino vuole guidare il casciabanco del 56.

Il nostro status di clandestini finisce qui.

Portiamo i bagagli in casa di Jolaise. E qui scopriamo un mondo diverso. La casa si è riempita di vicini, parenti, curiosi e bambini a tonnellate, nonché aspiranti fidanzate. Poi un anziano vicino ci racconta cose senza senso. Pippo si sente molto vicino al popolo cubano e alle sue galline e infatti da’ da mangiare ai polli ruspanti. Poi si va a fare la spesa.


Pippo e Pino decidono di finanziare il settore bevande del pranzo e ne comprano una quantità esagerata.

Poi si va in giro per il villaggio e il papà di Jolaise, che ci fa da autista col cappellino rosso di Nadia, decide di offrirci una bevanda tipica di Cuba:il succo di canna. Così ci porta da un rivenditore di succo di canna. Che è anche produttore Ha infatti una macchina tipo strizza panni del 1950. Con tutti gli ingranaggi fetenti e arrugginiti. Il “Cannaro” infila la canna lunga com’è nel macchinario e la strizza. Dalla canna esce un liquido giallognolo e torbido.

Ce lo offrono. E ce lo dobbiamo bere. Nadia lo vuole buttare sul marciapiede. Io le dico che è pazza solo a pensarlo. I comunisti non buttano niente. In effetti però la porzione è da cammello. Sarà circa mezzolitro a testa. Io e Nadia lo assaggiamo e capiamo che sarà disgustoso. Quasi quasi lo voglio buttare anch’io, ma non possiamo non berlo anche perché il papa di Jolaise ride sempre di più. Ed è sicuro di averci fatto un piacere enorme. Lo beviamo. E’ vomitevole , ma non ci fa niente è sempre una cosa nuova. Pippo se ne beve anche mezzo di Nadia. E non vomita solo perché è comunista

A casa di Jolaise mangiamo porci come i porci. Poi facciamo foto. A tutti e con tutti. Infine decidiamo di fare una passeggiata, in compagnia di una ventina di persone, a vedere una coltivazione di canna, poi una colonia per bambini e poi le piante di jucca che sanno di patata e infine un torrente fituso*26.

La sera si va a fare baldoria . Ci dicono che Florida è considerata la “Piccola Havana” … ma chi la dice questa cazzata? In Effetti ci sono 3 discoteche. A l’Havana forse ce ne sono 2000. O non hanno mai visto l’Havana o ci pigliano per il culo.

Comunque le visitiamo tutte e tre. La più vivace si trova in una stanzetta piccola piccola al primo piano di una casa E’ pienissima di gente che urla e beve rum. Pippo si dissocia e scende a fare amicizia con un macellaio. Gli altri si lasciano trascinare dallo scemo di Pappo.

Nadia resta a dormire da Jolaise perché ha fatto amicizia con la mamma di Jolaise e si racconteranno minchiate tutta la notte

Pino, Jolaise e Pippo, invece, vanno a dormire in una casa particular un po’ meno spartana di quella della prima notte. Ma , soprattutto, la signora paga le tasse. La signora della casa ha lasciato il lavoro perché affittando case guadagna in un giorno quello che guadagnava in un mese. Faceva la preside di una scuola media.

*26 fituso= sporco , fetente

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