giovedì 4 ottobre 2012

2002 . la prima volta a Cuba (10)




Mercoledì 9 gennaio 2002 – decimo giorno 
 La pomata magica
Pippo sta  di merda e non si vuole alzare. Verso le 12 riceviamo visite- La piccola cognatina (donna di Peppone) con una amichetta. Questa è la situazione : 4 belle donne (3 cubane ed una bulgara), sul terrazzino a bere, fumare e chiacchierare. Pippo a letto malato. La cognatina spiega a Nadia tutto sul suo legame con Peppone. Dice che questi è un uomo generoso e, anche se non è bello, va bene così.
 Poi continua offrendole la casa e  la bamba31 (con pagamento posticipato). E infine una crema miracolosa che serve per non sentire dolore quando ti sodomizzano. La bulgara dice che per cominciare accetta solo la casa. Il resto si vedrà. 
              Alle 5 non ne possiamo più di carriarci* Jolaise e decidiamo di mollarla. Lei sta dove la metti. Oltre a Jolaise dobbiamo restituire anche la macchina che non possiamo più permetterci. Nadia, che è fradicia come tutti ii ulgari, ha letto sul contratto che ci devono restituire tutti i giorni non goduti. Al negozio scopriamo che il simpaticone ha scritto sul contratto 75 dollari di anticipo invece di 100. noi protestiamo vivacemente. Loro (incredibile) ci credono e accettano di restituirci 236 dollari. Pensiamo che ci saranno più che sufficienti per tirare avanti fino alla fine del viaggio. Quattro giorni. 

         Ma poi scopriamo l’inganno! Non ci danno proprio un cazzo. Ce la dovremo vedere con la VISA. Abbiamo ancora una speranza. Corriamo al National sperando di trovare il gruzzolo sulla carta di credito. Patate! La carta è sempre vuota. Siamo disperati. Pippo comincia a collaudare la povertà. Per fortuna Jolaise non graverà più sul bilancio familiare e questo ci consente di non morire subito.

Si torna a casa a piedi cercando di capire come sopravvivere per i prossimi 4 giorni. Si analizzano le possibili soluzioni (e anche quelle impossibili, come Dylan Dog32):
-       tornare subito nel vecchio continente (ammesso che ci sia posto sull’aereo)
-       vendere tutto (.. ma a chi?)
-       dormire all’aeroporto
-       chiedere l’elemosina (.. ma a chi?)

sulla via del ritorno incontriamo una chiesa. Ecco una soluzione che non avevamo considerato. Ed è forse la più realistica : chiedere il miracolo a Gesù! Qui forse Gesù il miracolo te lo fa visto che noi siamo quelli buoni e loro no perché sono comunisti. (citazione di Berlusconi in occasione della partita del Milan contro lo Steaua Bucarest n.d.r.).

C’è in atto una cerimonia che è per metà cattolica e per  metà protestante. Ci sono suonatori che suonano, ballerine che ballano, un predicatore che predica e tutti gli altri che urlano con le mani in alto e gli occhi chiusi.
Torniamo a casa sicuri che questa visita alla casa del Signore ci porterà bene.

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