venerdì 20 luglio 2012

il Festino

14 luglio 2012

Passiamo sotto la magnificenza della storica pagoda/grattacielo trionfo di luci che è Porta Nuova, i nostri passi rallentano -puro istinto di sopravvivenza- al cospetto della folla immensa che strabocca dal cortile della Cattedrale, circonda il carro della Santa e asfissia l’intero Cassaro.

Identico il nostro pensiero: da dove spuntano tutti stì palermitani? L’afa dei 35 gradi di questa sera si mixa moltiplicandosi all’odore fortissimo di umanità.

Ci facciamo coraggio e a colpi di “permesso” “scusi” “stampa” ( sarebbe forse meglio dire “pressa”…???) guadagniamo l’interno del cortile. Le mura perimetrali, il miraggio!

Ci arrampichiamo, “stasse accura a unni mette i pieri!”, mi fa una signora, ma con garbo e cortesia si sposta di qualche centimetro, proprio la misura del mio sandalo (beh, veramente solo la punta), ma tanto basta.!

Impavidi, raggiungiamo la vetta e ci sediamo sulla balaustra: la pietra é arroventata, cuoce il ”porta piume”!, però godiamo di una buona panoramica e un po’, solo un po’, -desiderio o realtà?- ventila…..si respira…si respira anche un’aria di cortesia, partecipazione, disponibilità.

Sul palco musica d’orchestra e danzatori in costumi rosso rubino, i balconi dei palazzi nobiliari spalancati e affollati, una Torre di Babele di idiomi e dialetti, il mondo cristiano e non, si raduna intorno alla “Santuzza”.

La statua realizzata dal Rizzuti esile, bianca, essenziale, eterea silhouette è perfetta, sa di santità: sembra contagiare l’aria e l’umanità tutt’intorno.

Sui gradini del carro siedono i ”santi di oggi”, persone che con il loro coraggio, dedizione, in una parola Amore, rendono grande questa immensamente perdutamente bella nostra Città.

Per una notte, una sola notte, i palermitani dimenticano affanni e ansie, orgogliosi del gruppo sanguigno “S”, si sentono dominanti nel mondo: Palermo è una città che consola (c.f.r. “I Quattro Canti di Palermo”, G. Di Piazza)

Una bianca cascata di luce sgorga dalle guglie della Cattedrale, lo stupore e l’emozione nelle migliaia di occhi rivolti in su.

L’arsura che sale è preoccupante, cerchiamo da bere…ma messa quella punta di sandalo su Corso Vittorio Emanuele…..il corteo inizia a muoversi, che tempismo, abbiamo i musicisti Balcani alle spalle, il ritmo e l’energia dell’orchestra, per ora, ci fanno dimenticare la sete. Troviamo un rifugio “di rapina” nel portone di una chiesa, mescolati a fedeli provenienti da Catanzaro: sono quelli che con più calore inneggiano alla Santa e salutano Orlando

Si muove il Carro della Santuzza trainato dai meravigliosi ragazzi di AddioPizzo, in maglietta scura e panama. Dà i brividi: "......e se cambiare il mondo finisce per essere la vera illusione, l'anelito alla libertà riesce a sopravvivere solo grazie al sogno che alimenta la speranza"

Seguono la principessa Tamil sull’elefante, le comunità multietniche in multicromie di vesti tipiche, gli sportivi diversamente abili, quindi una variegata moltitudine di fedeli, turisti, curiosi, in un unicum nell’acclamante entusiasmo di un solo grido:”Viva Palermo e Santa Rusulìa!”

La sfilata si arresta ai Quattro Canti, le mura dei palazzi –orgoglioso splendore architettonico- fungono da teloni su cui scivola il video interattivo di coloratissime immagini 3D della Santuzza, mentre Franco Scaldati, la voce bassa e arrochita, racconta il Miracolo di Pippo Montedoro

Piedi cotti e gole riarse dalla sete, infiliamo finta niente un vicoletto laterale, guadagniamo “Peppino” e il mitico Apple Jack e Corona condita. Siamo molto soddisfatti

Oscuria e C.P.B.


antologia di oscuria


6 commenti:

il venditore di sogni ha detto...

Questo Festino : Morte e Rinascita!

uomo qualunque ha detto...

ma chi è CPB?

Anonimo ha detto...

ok bello, ma io preferivo il carro trainato dai buoi e la santa tradizionale.

Anonimo ha detto...

Complimenti agli impavidi reporter che hanno rischiato la disidratazione pur di offrirci un "fresco" spaccato di che cosa e' il festino di Santa Rosalia oggi.

Mi impressiona la multietnicita' e la tecnologicità descritta .

In comune coi miei ricordi degli anni '60 ritrovo solo il caldo asfissiante e la folla immensa, immersa nel suo stesso, tipico afrore, mantecata dallo scirocco.

Fragranza di masse accaldate con retrogusto di incenso nella parte religiosa del festino, la processione nel Cassaro. Retrogusto di "stigghiola" nella parte pagana,quella che si svolgeva alla Marina. Quella delle mangiate di "babbalucedda", degli spettacolari "simenzari" e dei "pezzi duri" di Ilardo, per intenderci.
Non avevano ancora ripristinato l'antico carro trainato da coppie di buoi, e a sfilare per il Cassaro era solo la "Vara" con le reliquie della Santuzza.
Si alternavano, nel portarla a spalla, i rappresentanti delle corporazioni e dei quartieri.
Orgogliosi e solidali nel sottoporsi a degli sforzi impressionanti.
Ma il vero spettacolo era emotivo, perche' si respirava un grande senso di appartenenza, di identita' collettiva che i palermitani non sono abituati ad avere, se non lontano da Palermo e dalla Sicilia.
Elefanti, baiadere, zingari e "turchi" sarebbero stati fuori luogo, e non e' che anche adesso mi sembri un' idea brillantissima...

Il Pigafetta

Oscuria ha detto...

I complimenti ce li prendiamo tutti, C.P.B. ed io. E ci teniamo, da un "Magister Vitae" simile....
Posto ciò, mi chiedo, e Ti chiedo, secondo Te: Possiamo sperare di valere un giorno... "cent'onze"?!?!?!?

Anonimo ha detto...

Valere cent'onze e'come essere Signori: bisogna nascerlo!
Io, modestamente, lo nacqui!
Tu lo nacquesti? C.P.B. lo nacque?
Si, penso che lo nacqueste anche voi...

Il P.